MILANO (MF-NW)--La crescita a livello globale ha subito un rallentamento, con le economie avanzate che hanno lasciato sul campo complessivamente il 2% di Pil, mentre gli Stati Uniti si sono mossi controtendenza. "La sovraperformance degli Stati Uniti riflette una combinazione di resilienza, ritardi e fortuna", sostiene S&P Global, sostenuta dall'Ira (Inflation Reduction Act) dell'amministrazione Biden, dal Chips Act e da un mercato del lavoro rigido con elevata produttività. Ha fatto la sua parte anche il ritardo nella trasmissione della stretta monetaria, in particolare sul fronte immobiliare, e proprio questo punto ha supportato la narrativa di tassi più elevati più a lungo. Inoltre, la spesa per i servizi si è mantenuta costante sui livelli degli ultimi anni, un trend alimentato, tra l'altro, dal forte mercato del lavoro e dalla ripresa post-pandemia. Di contro, la manifattura ha risentito del maggior costo del denaro e della domanda più debole. Il contesto ha portato gli esperti a rivedere al rialzo le stime sul Pil degli Stati Uniti per il 2024 di un punto percentuale (a +2,5%), vedendo il mercato del lavoro mantenersi in buona salute e un'inflazione che a fine anno rimarrà sopra il target del 2% imposto dalla Fed. Le stime sui tagli dei tassi sono invece confermate a 75 bp, pari a tre riduzioni, e a 125 bp (nello scenario migliore dipinto da S&P Global) nel 2025. "Una recessione nei prossimi 12 mesi sembra meno probabile di quanto lo fosse nella primavera 2023", concludono gli esperti.
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
2816:28 mar 2024