MILANO (MF-NW)--Alla fine ce l'ha fatta. Unicredit ha rilevato il 9% di Commerzbank ed è pronta a chiedere di salire oltre il 9,9% del capitale, avvicinandosi forse addirittura al 20%. E' l'acquisizione che Alessandro Profumo sognava agli inizi del 2000 e che oggi porta la firma di un altro ad, Andrea Orcel. E che, secondo molti, potrebbe anticipare un'Opa di Piazza Gae Aulenti sulla tedesca e una futura integrazione con la controllata Hvb. Per capire meglio il carattere paneuropeo di Unicredit, oggi presente in 13 mercati, vale la pena riavvolgere il nastro.
L'AVVIO DELLA CAMPAGNA OLTRE CONFINE
La prima operazione transfrontaliera risale al 1999, l'anno dopo la nascita di Unicredito italiano dall'aggregazione tra il gruppo Credito Italiano, Rolo Banca 1473 e il gruppo Unicredito (Cassa di Risparmio di Verona, Cassa di Risparmio di Torino e Cassamarca). E la prima preda è la polacca Pekao. Inizia così la campagna estera che, sotto la guida di Profumo, porta la banca italiana ad acquisire nel 2000 le quote di controllo della croata Splitska Banka e della slovacca Pol'nobanka (in seguito Unibanka) e della principale banca bulgara Bulbank, facendo di Unicredito Italiano il terzo gruppo bancario occidentale dell'Europa centrale e orientale.
L'INGRESSO IN POLONIA
Nello stesso anno Unicredit mette le mani su Pioneer Group, con sede a Boston, rafforzando le proprie attività di gestione patrimoniale. Sarà poi ceduta, insieme alla polacca Pekao, nel 2016 quando la banca dovrà intraprendere importanti azioni di de-risking e rafforzamento patrimoniale seguite, l'anno successivo, da un aumento di capitale da 13 miliardi di euro. Poco dopo Unicredit lascerà il Paese.
IL PRIMO TENTATIVO SU COMMERZBANK
Ma torniamo indietro. Nel 2001 Profumo tenta il colpo in Germania su Commerzbank, ma fallisce. Allora, racconta l'ex presidente Giuseppe Vita a Class Cnbc, si era quasi arrivati alla firma, poi però l'ad della tedesca, Klaus Peter Mueller "ha fatto saltare tutto". Dopo solo un paio d'anni Unicredit riesce comunque a insediarsi nel Paese rilevando il gruppo HypoVereinsbank (Hvb), con cui poi si fonde dando vita a una sola grande banca europea. A questa operazione seguono due Opa a cascata su Bank Austria Creditanstalt e Bank Bph, sancendo l'ingresso del gruppo nel mercato austriaco e rafforzando la sua posizione in quello polacco.
CRESCITA NELL'EST EUROPA
UniCredit continua a crescere nell'est Europa e, sempre nel 2005, acquisisce Yapi Kredi da Koç (Turchia). Due anni dopo mette le mani su Ukrsotsbank, in Ucraina, rafforzando la propria presenza in Europa Centro-Orientale. Gli esercizi successivi sono dedicati alla digitalizzazione dell'istituto, che intanto sposta la sede da Piazza Cordusio a Gae Aulenti, a un percorso di revisione strategica e al rafforzamento patrimoniale anche, come detto, con la cessione di asset non strategici.
ORCEL TORNA A GUARDARE A EST CON INTERESSE
Si arriva così al 2023, quando l'ad Andrea Orcel torna a guardare all'est Europa con interesse. A ottobre dell'anno scorso Unicredit Bank Romania annuncia la fusione con Alpha Bank Romania, la controllata locale dell'ellennica Alpha Services and Holdings. E con questa il gruppo italiano sigla accordi commerciali anche in Grecia. L'ultima operazione da citare risale a quest'estate: si tratta dell'acquisizione della piattaforma Vodeno e di Aion Bank, un piccolo istituto basato in Belgio ma operativo anche in Polonia dove ora, ammette Orcel il gruppo "sta valutando di rientrare" e dove Commerz è presente con mBank.
M&A NONOSTANTE LA MANCATA UNIONE BANCARIA EUROPEA
Le mire espansionistiche di Orcel nell'Europa centro-orientale non sono un mistero, anche se il manager ha sempre sostenuto che la mancata unione bancaria ponga dei limiti burocratici alle operazioni transfrontaliere. Eppure Unicredit sembra essere in grado di superarle e guardare ancora ai mercati europei con bramosia. Anche perché questa volta sembra avere il governo tedesco come alleato.
bem
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1119:16 set 2024