(MF-DJ) MILANO (MF-NW)--Diversi segnali indicano una possibile ripresa delle attività di fusioni e acquisizioni, tra cui la rielezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, sostengono Steeve Brument e Bertrand Dardenne, global head of alternative investments e head of risk arbitrage - absolute return & quantitative equity di Candriam.
Nel corso degli ultimi tre anni, l'attività di M&A ha affrontato sfide significative, tra cui la persistente incertezza economica, l'aumento dei tassi di interesse e un quadro normativo più severo, che hanno influito negativamente sulla chiusura degli accordi e ha frenato le M&A in Nord America ed Europa, che insieme rappresentano oltre due terzi delle operazioni globali.
Con l'inizio del 2025, tuttavia, i due analisti prevedono un miglioramento delle condizioni a favore della ripresa delle fusioni e acquisizioni. Tra questi, il calo dell'inflazione e delle aspettative di crescita crea un ambiente più stabile per gli operatori economici. I tagli dei tassi di interesse facilitano l'ottenimento di finanziamenti da parte delle aziende per le acquisizioni e aumentano i rendimenti attesi. Le riserve di liquidità delle aziende e degli investitori, inoltre, hanno raggiunto livelli record e le società di private equity detengono quantità di capitale impiegabile senza precedenti. Infine, la vittoria di Donald Trump e dei repubblicani nelle ultime elezioni statunitensi rappresenta una svolta verso politiche favorevoli alle imprese, tra cui tagli alle imposte sulle società e semplificazione normativa.
Sotto la nuova amministrazione Usa si dovrebbe registrare un approccio normativo più flessibile, prevedono Brument e Dardenne, in particolare da parte della Federal Trade Commission e del Dipartimento di Giustizia, che supervisionano le M&A. Andrew Ferguson e Gail Slater, recentemente nominati da Trump alla guida di queste due agenzie federali, hanno dichiarato la propria chiara opposizione alle politiche dei propri predecessori, con Ferguson che ha giurato che avrebbe "fermato la guerra di Lina Khan alle fusioni", inviando un forte segnale di "via libera" alle aziende e agli acquirenti finanziari.
Se l'attività di M&A interna agli Stati Uniti dovrebbe crescere, gli acquirenti stranieri potrebbero incontrare ostacoli dovuti alle politiche protezionistiche di Washington. Se Trump, ad esempio, desse priorità alla riduzione della dipendenza dalla tecnologia straniera, questo potrebbe incentivare le aziende Usa ad acquisire startup tech locali per mantenere innovazione e sicurezza.
Dopo le elezioni del 5 novembre, gli annunci di M&A hanno registrato un aumento a due cifre rispetto all'anno precedente e i banchieri di Wall Street hanno segnalato un aumento significativo delle richieste dei clienti. Dopo anni di attività stagnante e di accumulo di riserve di liquidità, le aziende sono ora desiderose di concludere affari, spiegano gli esperti, anche quelli che in precedenza erano considerati difficili.
esa
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2111:34 gen 2025