02:45 | 27 Jun 2025

FOCUS: svolta Nato crea opportunità in difesa europea, ma avrà forte impatto su conti pubblici (Moody's)

MILANO (MF-NW)--Il vertice Nato del 24-25 giugno all’Aia ha sancito un cambio di passo nella strategia difensiva europea. I 32 membri dell’Alleanza hanno concordato di portare la spesa per la difesa al 5% del Pil entro il 2035, di cui il 3,5% destinato alla componente "core".

Si tratta di un impegno che, secondo gli esperti di Moody’s, rafforzerà il settore industriale e potrà accelerare la crescita economica di alcuni Paesi, ma che rappresenterà un onere significativo per i conti pubblici, soprattutto in Europa.

FORTE IMPATTO SUI CONTI PUBBLICI EUROPEI

L’obiettivo, sebbene non vincolante, verrà probabilmente trattato come prioritario dai governi, in un contesto di rischio geopolitico elevato. Moody’s avverte tuttavia che l’aumento della spesa si aggiungerà a costi già crescenti dovuti all’invecchiamento della popolazione e alla transizione climatica. Per i quattro maggiori Paesi dell’eurozona, ciò potrebbe tradursi in un aumento del rapporto debito/Pil compreso tra 3,5 e 5 punti percentuali entro il 2029. Non tutti i governi sembrano però allineati. Spagna, Belgio e Slovacchia hanno già espresso riserve, sollevando dubbi sulla coesione europea in materia di difesa. Questa frammentazione rischia di generare inefficienze nell’allocazione delle risorse e di ostacolare il coordinamento strategico.

IL RUOLO DI LEONARDO E DELLE INDUSTRIE NAZIONALI

Per l’Italia, la sfida si gioca su due fronti: vincoli fiscali stringenti e un’industria nazionale pronta a cogliere le opportunità. In particolare, Leonardo (Baa3 positivo), il principale gruppo italiano della difesa, "sarà tra i beneficiari diretti del nuovo ciclo espansivo della spesa militare", sottolinea Moody’s. L’azienda partecipa allo sviluppo del caccia di nuova generazione GCAP, assieme al colosso britannico Bae Systems (Baa1 positivo) e alla giapponese Mitsubishi Heavy Industries, consolidando così la propria posizione in un progetto strategico multilaterale. In un contesto di aumento strutturale della domanda di sistemi complessi e tecnologie militari integrate, Leonardo è posizionata per beneficiare sia della spesa nazionale che dei progetti europei transfrontalieri.

PRODUZIONE EUROPEA E COLLABORAZIONI INTERNAZIONALI

L’Ue punta a raddoppiare la quota di equipaggiamento prodotto internamente entro il 2030 (dal 20-25% attuale al 50%). Tuttavia, persistono gap tecnologici – dai sistemi di difesa aerea alle capacità antisommergibile – che richiederanno da tre a cinque anni per essere colmati. Per colmare il divario, l’Europa continuerà ad affidarsi all’importazione dagli Stati Uniti e a partnership industriali, come quella tra Lockheed Martin e Rheinmetall per la produzione di missili in Germania. Anche produttori in Corea e Israele sono ben posizionati per intercettare la nuova domanda.

UNA NUOVA FASE PER IL SETTORE DIFESA

Per il comparto industriale, il quadro che si apre è chiaramente positivo: secondo Moody’s, il mix tra spinta politica, aumento degli ordini e investimenti tecnologici sostiene l’outlook favorevole sull’aerospazio e difesa. A beneficiare saranno in particolare i gruppi con capacità produttive avanzate, integrazione internazionale e legami con i principali governi europei.

lvi


MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

2714:45 giu 2025