11:10 | 16 set 2024

FOCUS: mercati troppo pessimisti su crescita globale (Amchor Is)

MILANO (MF-NW)--Sebbene preoccupi il rischio di una recessione a breve termine negli Stati Uniti, Amchor Is vede poche ragioni per modificare in modo significativo lo scenario macroeconomico centrale. Il quale contempla un progressivo calo dell'inflazione core, tagli moderati dei tassi da parte delle banche centrali e una crescita economica globale in linea con il potenziale.

ATTERRAGGIO MORBIDO NEGLI USA

I recenti dati macroeconomici negli Stati Uniti continuano a essere molto più compatibili con un atterraggio morbido che con un rischio di recessione, più o meno imminente. "Sebbene sia chiaro che il mercato del lavoro statunitense si sia raffreddato sensibilmente rispetto al forte eccesso di domanda generatosi dopo la pandemia, la verità è che non ci sono segnali che indichino una debolezza particolarmente preoccupante", spiega Álvaro Sanmartín, capo economista di Amchor Is.

Il buon andamento dell'inflazione core e dei salari, insieme alle aspettative di inflazione che rimangono saldamente ancorate, crea un margine di manovra per la Fed per avviare un ciclo di tagli dei tassi a partire da settembre. Amchor vede come rischio principale a sei mesi non una recessione ma piuttosto la possibilità nei prossimi trimestri di sorprese al rialzo nella crescita e nei prezzi.

"Proprio perché vediamo questi rischi al rialzo nell'attività e nei prezzi e perché, anche nel nostro scenario centrale, ci aspettiamo un ciclo di ribassi molto meno intenso nella loro entità totale rispetto a quello che il mercato sta ora scontando, preferiamo continuare ad evitare i tratti lunghi delle curve dei rendimenti. Nello specifico, ci aspettiamo tra i 75 e i 100 punti base di tagli dei tassi quest'anno (senza escludere del tutto la possibilità di un taglio di 50pb a settembre, a seconda di come andranno i dati) e un tasso terminale che potrebbe essere raggiunto prima della fine del primo trimestre 2025 e che riteniamo non sarà molto inferiore al 4%", afferma l'economista.

CRESCITA SOPRA IL POTENZIALE PER L'EUROZONA

Se è vero che la debolezza tedesca continua a frenare in modo significativo l'attività nell'Eurozona, gli analisti di Amchor rimangono fiduciosi in un rimbalzo dei consumi privati nell'intera area nel resto dell'anno, grazie ai salari che stanno salendo nettamente al di sopra dell'inflazione e alla disoccupazione ai minimi storici.

Oltre a queste buone prospettive per i consumi privati, vi sono ulteriori motivi per prevedere che l'Eurozona possa crescere a tassi in linea o addirittura leggermente superiori al potenziale nei prossimi 6-12 mesi: costi energetici moderati e buone prospettive a medio termine; un eventuale completamento dell'aggiustamento al ribasso delle scorte industriali, che potrebbe favorire un certo rimbalzo dell'attività di un settore che è stato piuttosto depresso; società europee con bilanci solidi; tassi di interesse reali a lungo termine a livelli molto bassi; una politica fiscale non affatto restrittiva. Inoltre, "un certo aumento della domanda aggregata nel nostro continente, insieme a un'eventuale vittoria di Harris alle elezioni americane, dovrebbe fungere da fattore favorevole rilevante per l'azionario europeo e, in particolare, per i titoli più ciclici", afferma Sanmartin.

Il buon andamento dell'inflazione nell'area dell'euro nell'ultimo periodo, le prospettive di moderazione salariale per il 2025 e il forte ancoraggio delle aspettative sui prezzi aprono la porta a ulteriori tagli dei tassi da parte della Bce quest'anno. Nello specifico, e anche se la Bce probabilmente manterrà un tono cauto e un approccio di "dipendenza dai dati", anche in questo caso Amchor si aspetta tagli dei tassi compresi tra i 50 e i 75 punti base quest'anno, con un tasso terminale che non vediamo molto al di sotto del 3% e che potrebbe essere raggiunto già nel primo trimestre del 2025.

POSIZIONAMENTO SUL MERCATO

Amchor mantiene praticamente intatti gli elementi essenziali dell'asset allocation: posizioni moderatamente costruttive in azioni, con una certa presenza nell'Asia emergente, e un peso maggiore in Europa che negli Stati Uniti, con titoli più ciclici che difensivi e puntando anche su piccole e medie imprese; bassa duration nel reddito fisso governativo, in particolare evitando i tratti lunghi della curva; esposizioni moderate al credito societario, con particolare attenzione alle scadenze brevi; e posizioni valutarie con livelli di carry interessanti che possono offrire una copertura nel caso in cui le nostre prospettive relativamente favorevoli per l'economia europea non si concretizzino.

stu


MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

1611:10 set 2024