MILANO (MF-NW)--Economisti, strategist valutari e gestori di fondi focalizzati sul Giappone sono divisi sulla tempistica del prossimo rialzo dei tassi di interesse da parte della Banca centrale nipponica, secondo un sondaggio di Cnbc International.
Il governatore della Bank of Japan, Kazuo Ueda, ha dichiarato il mese scorso che l'Istituto continuerà ad aumentare i tassi di interesse se l'inflazione resterà stabile, monitorando al contempo attentamente le condizioni dei mercati finanziari. I 32 analisti intervistati dalla Cnbc sono concordi nel ritenere che la riunione della BoJ di questa settimana, che si concluderà venerdì, non comporterà alcun cambiamento. Tuttavia, le prospettive per le riunioni di ottobre e dicembre sono molto meno certe.
"Pensiamo che la Banca centrale sia intenzionata a muoversi gradualmente e a far sì che l'impatto del rialzo dei tassi di luglio si faccia sentire appieno", ha dichiarato Jessica Hinds, direttore del team economico di Fitch Ratings.
Dal sondaggio emerge che il 18,75% degli intervistati si aspetta un rialzo nella riunione di ottobre, mentre un altro 25% ha dichiarato che un incremento del costo del denaro è possibile. Circa il 25% degli analisti ritiene poi probabile un rialzo a dicembre, mentre il 31,25% ha affermato che si tratta di una riunione "viva", il che significa che la BoJ potrebbe modificare la politica monetaria a seconda dei dati economici.
Gregor Hirt, responsabile globale degli investimenti multi asset di Allianz Global Investors, vede una forte probabilità di un rialzo dei tassi quest'anno, probabilmente a ottobre. "Con i solidi dati sull'inflazione e sui salari, insieme alla crescita sostenuta, la BoJ potrebbe voler effettuare un altro rialzo mentre il riprezzamento globale delle curve dei rendimenti sostiene le obbligazioni giapponesi, contribuendo ad attenuare l'impatto di eventuali aggiustamenti della politica e dando all'economia giapponese il tempo di adeguarsi", ha affermato.
Anche Masamichi Adachi, capo economista per il Giappone di Ubs, prevede una mossa a ottobre, a patt che l'indagine Tankan della BoJ rimanga solida e che le condizioni di mercato siano stabili, compreso "poco rumore dalla politica sia in Giappone che negli Stati Uniti".
Richard Kaye, gestore di portafoglio per le azioni giapponesi di Comgest, ha invece dichiarato alla Cnbc che è altamente improbabile che la Banca centrale aumenti nuovamente i tassi quest'anno, soprattutto se lo yen continua ad apprezzarsi. "Se lo yen continuerà a normalizzarsi verso la sua media pluridecennale di 120-130 dollari, uno dei principali fattori dell'inflazione giapponese, ovvero i costi delle materie prime importate, sarà risolto. Il principale fattore determinante per lo yen è il divario dei tassi o dei rendimenti con gli Stati Uniti, e l'attore principale è la Fed, che sembra pronta a tagliare".
alb
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1708:14 set 2024