MILANO (MF-NW)--“La situazione del settore manifatturiero italiano rimane incerta. Dopo aver riportato ad agosto un leggero miglioramento, l’indice principale di settembre ha di nuovo registrato un calo, restando decisamente in territorio di recessione. La contrazione globale dell’attività manifatturiera, peggiorata nel terzo trimestre, chiaramente sta avendo un impatto sulle aziende manifatturieri italiane. La competizione dall’estero, l’incertezza politica in Germania e Francia, così come gli alti tassi di interesse e la cautela dei clienti causata dai prezzi elevati, pare abbiano indebolito la domanda. Sia gli ordini nazionali che quelli esteri di conseguenza sono calati significativamente. Con i nuovi ordini in calo maggiore rispetto alla produzione, le aziende manifatturiere hanno osservato il primo accumulo di giacenze in svariati mesi", afferma Jonas Feldhusen, Junior Economist, Hamburg Commercial Bank.
L'esperto evidenzia poi che "le aziende manifatturiere italiane stanno avendo un approccio più cauto in merito alle prospettive future. La debolezza della domanda sta ponendo una pressione maggiore sul settore industriale, e ciò si riflette sulle aspettative future, calate al di sotto della media storica. Tuttavia, sono evidenti alcuni sviluppi positivi. Malgrado il minore livello del lavoro inevaso, le aziende manifatturiere italiane hanno accelerato a settembre l’attività di assunzione del personale".
"La pressione sui prezzi rallenta e nonostante le materie prime rappresentino ancora una minaccia sul fronte dei costi, l’inflazione dei prezzi di acquisto è rallentata. Questa tendenza, assieme all’indebolimento della domanda, pare abbia influenzato i prezzi di vendita. Le aziende campione, di conseguenza, hanno cercato di ridurre leggermente i loro prezzi nel tentativo di rimanere più competitivi. Ciò in qualche modo ha colmato il divario tra i prezzi di acquisto e quelli di vendita", conclude Feldhusen.
alb
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0109:54 ott 2024