05:33 | 21 ott 2024

FOCUS: con politica monetaria più mordiba torna sul tavolo il rigore di bilancio (Coface)

MILANO (MF-NW)--"La ripresa economica globale offre un quadro eterogeneo. Mentre l'economia statunitense sembra indirizzata verso un atterraggio morbido, l'area euro continua a misurarsi con varie incertezze, soprattutto nel comparto industriale. La Cina, invece, fatica a sostenere la propria crescita", affermano gli analisti di Coface. Infine, l'indice di rischio politico e sociale rimane a un livello elevato nonostante il calo dell'inflazione, segno di un contesto sempre più complesso e incerto.

L'ECONOMIA AMERICANA ATTERRA, L'AREA EURO NON DECOLLA

Dopo il promettente inizio del 2024, l'area euro ha assistito a una nuova contrazione del comparto industriale. Le prospettive non sono particolarmente favorevoli, come testimonia il calo dell'indice di fiducia dei responsabili acquisti. Ne risente in particolare la Germania, principale polo industriale europeo, con una produzione manifatturiera inferiore del 12% ai livelli pre-Covid. Anche il settore dei servizi, che aveva trainato la ripresa, sta rallentando e i consumi delle famiglie restano frenati a causa di risparmi ancora elevati e un basso livello della fiducia in un contesto di incertezza politica. Sembra essere confermato lo scenario di atterraggio morbido negli Stati Uniti. L'economia americana continua a dimostrare resilienza, come evidenziato dal rimbalzo del secondo trimestre (+3% annualizzato), con una forte domanda interna, anche se il mercato del lavoro sta gradualmente rallentando.

DISINFLAZIONE NEGLI USA, INDEBOLIMENTO DELLE IMPRESE EUROZONA

Il terzo trimestre del 2024 ha portato buone notizie in tema di disinflazione, sia negli Stati Uniti che in Europa, sempre grazie al calo dei prezzi delle materie prime - in particolare dei prodotti petroliferi. Tuttavia, nell'area euro, le imprese continuano a subire il forte aumento del costo del lavoro per unità di prodotto (+4,2% su base annua), che comprime i loro margini. Dopo il massimo nella prima metà del 2023 nell'insieme dei paesi dell'area euro, il tasso di redditività è calato di quasi 2 punti percentuali in Germania e nei Paesi Bassi, e del doppio in Spagna e in Italia, rendendo vulnerabili le imprese, come mostra l'aumento delle insolvenze negli ultimi mesi.

ALLENTAMENTO MONETARIO E DELL'AUSTERITÀ

I primi tagli dei tassi da parte della Fed e della Bce nel 2024 segnano l'inizio dell'atteso allentamento monetario. Mentre la politica monetaria si farà più accomodante (o meno restrittiva) l'anno prossimo, politiche fiscali più restrittive avranno effetti negativi sulla crescita nella grande maggioranza dei Paesi, in particolare nell'area euro. A luglio 2024, la Commissione europea ha aperto una procedura per deficit eccessivo nei confronti di sette paesi, tra cui la Francia.

ELEZIONI AMERICANE

Con Kamala Harris e Donald Trump protagonisti delle elezioni presidenziali Usa, la scelta per un programma o l'altro avrà ripercussioni anche al di fuori degli Stati Uniti. Sul fronte interno, Harris è favorevole a una regolamentazione dei prezzi e a una riduzione dei costi abitativi, mentre Trump punta a una massiccia riduzione delle tasse e a rilanciare la produzione di energia (idrocarburi). Sul piano internazionale, Harris è vista come garanzia di continuità a fronte di un Trump più imprevedibile e, per certi aspetti, più radicale rispetto al suo primo mandato alla Casa Bianca. Quale che sia il risultato, queste elezioni avranno un forte impatto sull'economia globale per gli anni a venire.

CINA IN DIFFICOLTÀ, ALTRE ECONOMIE EMERGENTI RACCOLGONO IL TESTIMONE

Nonostante gli annunci di misure di sostegno, l'economia cinese continua a rallentare, gravata da un mercato immobiliare in crisi e da una domanda interna stagnante. In ogni caso, il contributo delle economie emergenti alla crescita globale rimarrà invariato nel 2025, soprattutto grazie all'accelerazione dei Paesi del Golfo e del Sud America, anche tenendo conto di una crescita attesa meno vivace in Brasile, dopo due anni di crescita intorno al 3%. Al di là dei fattori interni, molti Paesi della regione sono i veri vincitori della riorganizzazione in corso del commercio mondiale, diventando centri strategici che assorbono quote di mercato nelle catene di approvvigionamento sino-americane.

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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

2117:33 ott 2024