04:40 | 20 nov 2024

FOCUS: deal UniCommerz difficile e banco di prova per Bce (IG Italia)

MILANO (MF-NW)--Proseguono le trattative tra Unicredit e Commerzbank, mentre l'istituto tedesco, secondo le ultime indicazioni di stampa, sta testando la strada delle acquisizioni per proteggersi dal takeover dell'istituto di piazza Gae Aulenti. L'operazione finisce sotto la lente di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, che evidenzia la complessità del deal.

MANAGEMENT E GOVERNO TEDESCO CONTRARI

Fin dall'inizio della battaglia per l'acquisizione, il Consiglio di amministrazione della banca ha sottolineato il suo impegno a mantenere l'indipendenza e impegnarsi ad attuare il piano strategico esistente fino al 2027. Diodovich ricorda che il nuovo Cceo Bettina Orlopp (in carica dal primo ottobre, prima cfo del gruppo), ha ribadito questa posizione presentando i risultati finanziari del terzo trimestre e ottenuto il sostegno del cancelliere di Berlino, Olaf Scholz - che già nelle precedenti settimane aveva espresso il proprio parere negativo.

POCHI STRUMENTI DISPONIBILI PER FERMARE SCALATA DI UNICREDIT

Secondo il senior market strategist, Unicredit dovrà trovare l'appoggio della Bce. Il Consiglio di Vigilanza dovrà decidere se permettere a Unicredit di poter aumentare la propria partecipazione fino al 29,9%. Il Supervisory Board, presieduto dalla tedesca Claudia Buch (ex vicepresidente della Bundesbank) è composto da 4 membri rappresentanti della Bce e più di 20 membri tra rappresentanti delle banche nazionali (per l'Italia Alessandra Perrazzelli di Banca d'Italia) e rappresentanti delle Autorità di Vigilanza nazionali.

OPERAZIONE E' BANCO DI PROVA PER LA BCE

L'operazione UniCredit-Commerzbank, prosegue Diodovich, è un banco di prova significativo per la Bce e per il suo Consiglio di Vigilanza, che dovrà dimostrare la propria indipendenza dal potere politico e decidere solamente per il bene dell'Unione monetaria. Tale decisione, infatti, potrebbe avere ripercussioni in futuro. "Noi crediamo che la Bce dovrebbe dare il via libera all'operazione che rispecchia una delle principali richieste dell'istituto di Francoforte ovvero il consolidamento del settore bancario europeo con l'aumento delle attività transfrontaliere.

Tuttavia, come ben sappiamo, ci saranno tanti interventi politici per influenzare la decisione della Bce", commenta l'esperto. Negli ultimi giorni sono uscite dichiarazioni su un possibile compromesso per il via libera della banca centrale con l'accettazione da parte dell'Italia della ratifica del Mes rettificato. "Non escludiamo che ci possano essere discussioni a riguardo ma riteniamo che non si terrà conto di questi compromessi", aggiunge Diodovich.

RIMANE LO SCOGLIO DELL'OPPOSIZIONE

Il governo tedesco detiene ancora il 12% di Commerzbank. IG Italia ritiene che almeno fino all'esito delle elezioni anticipate del 23 febbraio 2025 non ci sarà da nessuna parte politica un'apertura verso l'operazione di Unicredit, anzi, "i toni potrebbero essere ancora più accesi e di forte chiusura per l'arrivo di un acquirente straniero per la seconda banca tedesca".

I TENTATIVI DI DIFESA DI COMMERZBANK

I vertici di Commerzbank cercheranno di trovare le misure difensive più efficienti per fronteggiare il possibile takeover di Unicredit. Diodovich porta come esempio acquisizioni difensive, mediante l'incorporazione di un peer nazionale di medie dimensioni per aumentare la propria dimensione e complessità, rendendo più difficile una scalata ostile. Altre tattiche di difesa sono strategie per aumentare profitti e dividendi in modo da incrementare il valore degli azionisti e piani mirati di comunicazione con gli azionisti, informarli e convincerli dei potenziali rischi associati a una fusione con Unicredit, evidenziando i benefici di mantenere l'indipendenza.

OFFERTA UNICREDIT FAVOREVOLE PER AZIONISTI

"A nostro avviso l'operazione è complessa sotto tanti punti di vista. Tuttavia, al momento Unicredit ha un grande vantaggio: per gli azionisti di Commerzbank l'offerta dell'istituto italiano dovrebbe essere molto favorevole. Il principale rischio per Unicredit è il tempo. Più l'operazione rimane in bilico più il management di Commerzbank può trovare delle soluzioni efficienti per fronteggiarla e più la politica può creare un clima negativo rispetto a Unicredit e creare una coalizione di grandi azionisti pro-indipendenza", conclude IG Italia.

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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

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