09:44 | 29 nov 2024

FOCUS: AI Act, l'impatto per settori secondo Hsbc

MILANO (MF-NW)--L'AI Act dell'Unione Europea rappresenta il primo tentativo su scala globale di regolamentare l'utilizzo di questa nuova tecnologia, facendo riferimento a un ampio spettro di dubbi e preoccupazioni degli stakeholder - inclusa la trasparenza delle informazioni, l'esacerbazione di bias informativi e la violazione dei diritti di proprietà intellettuale. Gli analisti di Hsbc rilevano l'impatto che l'Act avrà sulle aziende dei settori più esposti al trend, tra cui il Tech, l'Automotive e l'Healthcare.

Il documento stabilisce una classificazione dei sistemi di AI basata sul rischio, adattando il contenuto dei requisiti ai diversi livelli di rischio. Le pratiche 'ad alto rischio', in particolare, saranno soggette a regole dettagliate, tra cui la governance dei dati, la documentazione tecnica e la supervisione umana. "Riteniamo che le aziende che abbracceranno le nuove regole otterranno un vantaggio competitivo in quanto leader dell'AI sicura", commentano da Hsbc.

Tra i settori più esposti, senza grosse sorprese, figura il Tech. Tuttavia, gli analisti ritengono che l'incertezza normativa rimarrà una sfida per le aziende, almeno fino a quando non saranno finalizzati i codici di pratica che accompagnano la legge. In particolare, i fornitori di modelli di AI per uso generale saranno tenuti a rispettare le regole di trasparenza; in questo contesto, l'obbligo di rendere pubblicamente disponibile una sintesi dei contenuti utilizzati per addestrare il modello è una delle questioni chiave menzionato dagli sviluppatori, a causa dell'aumento del rischio di controversie sul diritto d'autore. Oltre 130 aziende, tra cui Amazon, Google, Microsoft e OpenAI, si sono impegnate a rispettare il Patto UE per l'AI e hanno iniziato a pianificare le misure dell'Atto, ma "solo i codici di condotta, che dovrebbero essere redatti entro la metà del 2025, porteranno maggiore chiarezza sulle modalità di applicazione di queste regole".

Finora, la reazione delle aziende Tech all'Act è stata mista. Se, da un lato, molti player riconoscono che la legge pone le basi per l'adozione responsabile dell'AI, favorendo la fiducia nella tecnologia, altri sottolineano che questo nuovo regime potrebbe ridurre la disponibilità di tecnologie all'avanguardia nel mercato dell'UE, danneggiare la competitività e soffocare l'innovazione in Europa. Ad esempio, l'amministratore delegato di Sap ha messo in guardia i policymaker dell'UE dal rischio di regolamentare eccessivamente l'AI e aumentare il divario, già ampio, con gli Stati Uniti.

A livello strettamente corporate, l'aumento del rischio di controversie legali è una delle principali preoccupazioni, poiché gli esperti rilevano che al momento non c'è chiarezza sui potenziali esiti delle cause legali che potrebbero essere intentate alle aziende Tech. Per esempio, Meta sostiene che i nuovi regimi normativi dell'UE in materia di AI probabilmente aumenteranno il rischio di contenzioso per le aziende, poiché è difficile prevedere come i tribunali e le autorità di regolamentazione applicheranno le nuove leggi.

A questo si aggiungono i dubbi sull'intenso utilizzo di energia richiesto per alimentare i super-cervelli AI. Le stime di Hsbc per il 2026 vedono i data center consumare, a livello globale, oltre 1.000 TWh (terawatt all'ora) di energia. Nel recente boom dell'AI i top manager sembrano aver adottato una strategia di comunicazione più trasparente: ad esempio, Mark Zuckerberg ha parlato apertamente di quante Gpu Meta acquisterà. "Il rischio è che ciò sia un presupporto per creare un sentiment positivo negli investitori in relazione al boom dell'AI, piuttosto che per cercare di essere più trasparenti", commentano gli analisti che, quindi, ritengono che "sarà affascinante osservare come le aziende si destreggeranno in questo nuovo panorama normativo, dove è richiesta una maggiore trasparenza sulle informazioni relative al consumo di energia".

Per quanto riguarda le aziende di settori non-tech, l'AI sta diventando parte integrante dei prodotti e dei servizi del settore Automotive nei sistemi autonomi e di assistenza alla guida (Tesla) o a supporto di altre funzioni, come i servizi multimediali, di accesso e di pagamento all'interno delle auto. Secondo Hsbc, a riscuotere maggior successo sarà l'applicazione della tecnologia per il miglioramentodel profilo di sicurezza, con particolare riferimento alla guida autonoma. "La maggior parte dei requisiti dell'AI Act, tuttavia, non si applicherà direttamente ai sistemi di intelligenza artificiale legati alla sicurezza nell'industria automobilistica; bensì, la legge chiede invece ai legislatori di incorporare alcuni requisiti nella normativa specifica per il settore" anche se, in futuro, non è da escludere l'armonizzazione a livello di data governance, documentazione e controllo umano.

Infine, nel settore Healthcare, il focus sarà sull'utilizzo dell'AI per sostituire figure professionali come i radiologi. "GE Healthcare, che attualmente è in cima all'elenco della Food and Drug Administration statunitense delle autorizzazioni di dispositivi abilitati all'intelligenza artificiale, ha quasi raddoppiato il numero di dispositivi abilitati all'AI in meno di due anni dal suo spin-off, portandoli a 80, con ulteriori piani di aumento a 200 entro il 2028", segnala Hsbc che, però, vede l'Act aver un impatto significativo sul settore, in quanto questo utilizzo rientra nelle applicazioni "ad alto rischio". Oltre a GE Healthcare, gli analisti segnalano Eli Lilly, Fresenius Medical Care, Siemens Healthineers e Intuitive Surgical tra le aziende più esposte.

bon

andrea.bonfiglio@mfnewswires.it


MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

2909:44 nov 2024