06:29 | 08 gen 2025

FOCUS: la parabola di Illimity dalla spac del 2018 all'Opas di B.Ifis (milanofinanza.it)

(di Luca Gualtieri - www.milanofinanza.it)

MILANO (MF-NW)--L’opas di Banca Ifis segna una tappa fondamentale nella storia di Illimity. Dopo la presentazione dell’offerta non concordata avvenuta mercoledì 8 gennaio, ora l’istituto di Corrado Passera e i suoi soci saranno chiamati a valutare la proposta. Qualunque sia l’esito dell’esame, analisti e investitori stanno già facendo il punto sulla storia e sulla parabola della banca tech fondata dall’ex ceo di Intesa Sanpaolo ed ex ministro dello Sviluppo economico del governo Monti.

DALLA FONDAZIONE ALLA BORSA

Il 18 gennaio 2018 insieme al banchiere ex Ifis Andrea Clamer, Passera fondò Spaxs, una spac attiva nel settore finanziario con l’obiettivo di fare acquisizioni e creare un operatore attivo nel credito specializzato alle pmi, nella gestione dei non performing loans e nell’offerta di servizi ad alto tasso di digitalizzazione.

La licenza bancaria arrivò da un piccolo istituto emiliano, Banca Interprovinciale, comprato proprio nell’ambito del lancio dell’iniziativa. Il team manageriale si ampliò rapidamente e salirono a bordo professionisti del calibro di Francesco Mele, ex cfo di Banca Mps, ed Enrico Fagioli Marzocchi, banchiere di lungo corso in forza a Efibanca, Meliorbanca e Mps.

Raccolti 600 milioni dagli investitori, al debutto in borsa nel 2019 le azioni Illimity valevano 7,6 euro. Un prezzo quasi raddoppiato nei 30 mesi successivi fino a sfiorare quota 14 euro nel novembre 2021. A quel punto però è arrivata l’inversione di tendenza, in scia alla caduta del comparto tecnologico globale.

LE ALLEANZE DI ILLIMITY

La strategia di Passera è stata quella di diversificare il modello di business, appoggiandosi a partnership con operatori industriali. A gennaio 2020 illimity ha acquisito il 70% di IT Auction, società specializzata nella gestione e commercializzazione di beni immobili e strumentali, e ha costituito Neprix, la piattaforma del gruppo per la gestione dei crediti deteriorati.

Il 22 settembre dello stesso anno è arrivata una joint venture con la fintech Hype (gruppo Sella che sino ad allora ne era l'unico azionista) per lo sviluppo dell’open banking. Illimity ha inoltre acquisito nel 2023 Arec, società specializzata nella gestione di crediti e di immobili, che è stata incorporata in Neprix dando vita ad ArecNeprix.

LA CADUTA IN BORSA

La parabola discendente in borsa è iniziata nel 2022. In due anni il prezzo delle azioni Illimity è sceso dai massimi a quasi 14 euro al minimo storico toccato nel novembre scorso a quota 2,85 euro, con una variazione percentuale di -80%.

L’inversione di tendenza viene in parte ricondotta alle generali difficoltà che il settore fintech ha incontrato dopo la brusca inversione di tendenza delle banche centrali. Con l’aumento dei tassi di interesse i maggiori costi del funding hanno zavorrato molti operatori, comprimendone le valutazioni e mettendo sotto pressione il conto economico.

Per Illimity ulteriori problematiche sono emerse dal settore npl. Grazie al lavoro di derisking fatto dalle banche originator e al calo delle cessioni, i volumi in entrata si sono contratti penalizzando soprattutto i servicer con una capacità di recupero maggiore.

LA RISPOSTA DI PASSERA

La risposta di Passera – monitorata passo per passo dalla Vigilanza di Bankitalia – è stata una rifocalizzazione del business che, lasciato il settore dei crediti deteriorati, ha virato sugli impieghi in bonis e sui servizi al mondo delle pmi.

Sono state riviste anche le alleanze industriali. Illimity ha per esempio cambiato partner per i servizi informativi, chiudendo il contratto di licenza firmato nel 2021 con il gruppo Ion di Andrea Pignataro per affidarsi ad Engineering.

Un’ulteriore carta giocata da Passera è stata quella delle operazioni straordinarie. Alla fine del 2024 la società ha annunciato il closing dell'accordo con Apax Partners, che prevede il trasferimento del 52% della newco denominata AltermAInd alla società Fibonacci, per un corrispettivo di 62,4 milioni. Il deal ha generato una plusvalenza netta pari a circa 52 milioni e un impatto positivo in termini di Cet 1 ratio di circa 90 punti base.

L'ISPEZIONE DI BANKITALIA

Nel corso del 2024 via Nazionale ha seguito da vicino la vicenda di Illimity. Un’ispezione ha indotto la banca a sterilizzare gli effetti sui componenti patrimoniali di una cartolarizzazione, spiega l’ultima relazione trimestrale. In sostanza, dopo che Illimity ha cartolarizzato i restanti crediti deteriorati in portafoglio, per trasferirne i rischi ai compratori di note, la vigilanza ha chiesto di contabilizzarne l’incasso di vendita solo man mano che i crediti sottostanti verranno effettivamente recuperati.

Nel corso dell’ultimo anno il vertice di Illimity avrebbe inoltre avuto contatti con diversi operatori finanziari e industriali (soprattutto si fanno i nomi dei private equity Bain Capital e Crc) per sondare possibili deal che non si sono però concretizzati. Tali sondaggi potrebbero andare avanti nelle prossime settimane, anche se oggi l’attenzione del cda e dei soci è concentrata sull’opas presentata da Banca Ifis. (riproduzione riservata)

red


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0818:29 gen 2025