11:41 | 29 mag 2025

FOCUS: crepe visibili in usd come bene rifugio (J. Safra Sarasin)

MILANO (MF-NW)--Il dollaro statunitense ha oscillato all'interno di un intervallo relativamente ampio da quando Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali del 2024. La valuta ha iniziato un rally in ottobre, quando gli investitori hanno iniziato a scommettere sulla vittoria del tycoon, spinti dall'aspettativa che gli Stati Uniti avrebbero continuato a sovraperformare il resto del mondo grazie alla proroga del Tax Cuts and Jobs Act e a più ampie iniziative di deregolamentazione. La divisa ha poi raggiunto il picco poco prima dell'insediamento di Trump il 20 gennaio. Tuttavia, l'ampio pacchetto fiscale tedesco per la spesa militare e infrastrutturale, presentato all'inizio di marzo, "ha indotto gli investitori a mettere in discussione la narrativa dell'eccezionalismo degli Stati Uniti, spingendo al ribasso il dollaro", afferma Claudio Wewel, FX Strategist di J. Safra Sarasin

L'ECCEZIONALISMO AMERICANO É ORA MESSO IN DISCUSSIONE

Dopo l'annuncio di dazi reciproci il 2 aprile, l'indice del dollaro dxy è sceso sotto quota 100, da dove è poi risalito. L'incertezza si è intensificata quando, a metà aprile, i piani dell'amministrazione repubblicana per indebolire il dollaro hanno ricevuto maggiore attenzione, prosegue Wewel. Gli operatori si sono concentrati in particolare sulle politiche volte a rendere meno attraente per gli stranieri detenere riserve in dollari. Tali idee, spiega lo strategist, includono l'imposizione di una commissione sugli investimenti in Treasury o lo scambio di titoli con "obbligazioni centenarie" a tasso d'interesse più basso, potenzialmente in cambio di garanzie di sicurezza da parte degli Usa. A seguito del recente accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito e della sostanziale retromarcia sui dazi sui prodotti cinesi, la volatilità dei cambi è (quasi) tornata ai livelli pre-aprile. Tuttavia, secondo Wevel, l'instabilità sul mercato valutario tornerà rapidamente a salire non appena l'amministrazione Trump darà maggiore risalto alle proposte sopra menzionate.

IL DECOUPLING TRA DOLLLARO E RENDIMENTI TREASURY

"I mercati valutari rimangono lontani dai livelli normali, il che è in gran parte dovuto alle dinamiche insolite del dollaro, che si sta staccando (decoupling) dai livelli di rendimento, suggerendo che i premi a termine sono aumentati in modo significativo sulla scia dell'incertezza politica negli Stati Uniti", prosegue l'esperto. Weavel evidenzia che le valute con un beta elevato come il dollaro australiano, il dollaro neozelandese, la corona norvegese e la corona svedese - che di solito tendono a deprezzarsi in modo significativo rispetto al dollaro quando i rendimenti dei Treasury aumentano - hanno invece registrato un apprezzamento rispetto al biglietto verde, "indicando un deflusso di liquidità su ampia scala dagli Stati Uniti". Inoltre, la correlazione inversa tra il dollaro e l'indice S&P 500 si è ribaltata, come dimostra la contemporanea ripresa del dollaro e delle azioni statunitensi osservata di recente. Il team di J. Safra Sarasin rimane "scettico" sul fatto che il recente recupero del dollaro possa continuare. Secondo Wevel, il dollaro appare al culmine del suo ciclo al rialzo "dovuto all'euforia" che circonda gli accordi commerciali negoziati di recente. L'esperto sottolinea che sembra improbabile che gli obiettivi politici di Trump siano cambiati. "Tuttavia, ciò sarebbe fondamentale per riparare le crepe che sono diventate visibili nello status di bene rifugio del dollaro. Il danno alla reputazione è destinato a persistere, il che implica che gli investitori dovrebbero continuare a diversificare i propri portafogli allontanandosi dagli asset statunitensi, con i mercati si preparano a un ulteriore deprezzamento del dollaro", conclude lo strategist.

lvi


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