10:31 | 02 giu 2025

FOCUS: segnali positivi da Pmi Eurozona, anche per Bce (Hcob)

MILANO (MF-NW)--"Continua ancora il trend al rialzo del Pmi manifatturiero dell'Eurozona, indicando il proseguirsi della ripresa. Ciò è supportato dall'aumento della produzione osservato da marzo. Il dato che è particolarmente incoraggiante è l’incremento della produzione in tutte e quattro le principali economie dell'Eurozona, che evidenzia quanto davvero sia diffusa tale ripresa. Con il terzo aumento mensile consecutivo della produzione, la tendenza storica suggerisce che c'è una probabilità del 72% di osservare nel prossimo mese un nuovo aumento. Naturalmente, un grande rischio all'orizzonte, che potrebbe offuscare tali prospettive, è la possibilità che gli Stati Uniti aumentino significativamente i dazi sulle importazioni dell'UE. Le aziende sono tuttavia notevolmente più ottimiste rispetto al mese scorso riguardo a un aumento della produzione nei prossimi dodici mesi, il che dimostra una certa resilienza, anche di fronte a potenziali mosse protezionistiche dall'altra parte dell'Atlantico", afferma Cyrus de la Rubia, Chief Economist di Hamburg Commercial Bank.

"Sembra che a maggio le economie trainanti dell’Europa abbiano funzionato in sincronia", aggiunge l'economista. "La produzione è aumentata in Germania, Francia, Italia e Spagna, suggerendo che dei fattori in comune stanno guidando la ripresa. Tra questi ci sono i dazi Usa, che probabilmente hanno spinto gli acquirenti statunitensi a effettuare ordini in anticipo. Detto questo, la Francia non ha beneficiato di questa tendenza tanto quanto le altre nazioni. Nel frattempo, i tassi di interesse più bassi e il calo della quotazione del petrolio e del gas stanno dando un po' di respiro all'intero settore. Guardando al futuro, si prevede che le aziende tedesche supereranno le loro controparti europee, grazie in gran parte alle politiche fiscali espansive del nuovo governo".

"La Bce sta notando qualche stimolo positivo per i tagli dei tassi di interesse previsti. Dopo due mesi di crescita, il settore industriale ha ricominciato a tagliare i prezzi di vendita, fornendo quindi alla banca centrale un po' di tempo in più nel procedere con i tagli dei tassi di interesse. I minori prezzi dell'energia, che hanno contribuito a ridurre i costi dei fattori produttivi, sono probabilmente il principale motore di questo cambiamento", conclude l'economista.

alb

alberto.chimenti@mfnewswires.it


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