MILANO (MF-NW)--L'S&P 500 ha chiuso la seduta di ieri sulla parità, ma si trova a meno dell’1% dai massimi storici. Nonostante la forza dell’azionario Usa, restano molte incognite: mancano due settimane alla scadenza per i nuovi accordi commerciali con i principali partner americani, mentre tornano a profilarsi dazi sui semiconduttori. Le tensioni in Medio Oriente, inoltre, non possono dirsi superate. Tuttavia, secondo Ubs, il trend secolare dell'intelligenza artificiale (AI) continua a dimostrarsi solido, sostenuto da un contesto macroeconomico ancora favorevole.
"Le recenti dinamiche di adozione e monetizzazione dell'AI dovrebbero sostenere la prossima fase del rally tecnologico, favorita da un contesto macroeconomico ancora favorevole, la recente accelerazione nell’adozione e nella monetizzazione dell’IA dovrebbe sostenere il prossimo ciclo rialzista, in un contesto favorevole anche grazie all’indebolimento del dollaro", afferma Mark Haefele, Chief Investment Officer di Ubs Global Wealth Management.
EMERGONO CASI D'USO TANGIBILI PER L'IA
Nel secondo trimestre, secondo i dati del Census Bureau, l’utilizzo dell’IA tra le aziende statunitensi è salito al 9,2%, in aumento rispetto al 7,4% del trimestre precedente e al 5,7% della fine del 2024. Si avvicina dunque la soglia del 10%, che al commercio elettronico aveva richiesto 24 anni per essere superata. L’adozione dell'IA è ampia e trasversale: diversi settori riportano tassi di penetrazione del 25-30%, con casi d’uso tangibili. Amazon risparmia circa 260 mln usd l’anno grazie agli assistenti di codifica, Microsoft usa l’IA per il 20-30% del lavoro di programmazione, PayPal gestisce con l’IA l’80% delle interazioni con i clienti e due terzi dei sottotitoli su piattaforme video sono prodotti da algoritmi. Anche in ambito medico si segnalano impieghi avanzati, per esempio nelle colonscopie, dove l’IA raddoppia la capacità di rilevazione dei tessuti anomali.
INDEBOLIMENTO DEL DOLLARO STATUNITENSE FAVORISCE IL COMPARTO TECH
Secondo Ubs, l’adozione dell’IA è ancora lontana dal picco e continuerà a stimolare la monetizzazione nei vari comparti. Nel frattempo, l’indebolimento del dollaro statunitense, spinto dal rallentamento economico e dal calo dei tassi, rappresenta un ulteriore vento favorevole per il comparto tech, che realizza all’estero oltre metà dei propri ricavi. I profitti esteri, in un contesto di cambio favorevole, si traducono direttamente in maggiori utili in valuta domestica. Le stime Ubs indicano una crescita degli investimenti globali in IA del 60% quest’anno e di un ulteriore 33% nel 2026, per un totale di 480 mld usd. Le previsioni di utile per il comparto tech globale sono di +12% nel 2025. La raccomandazione di Ubs è mantenere un’esposizione bilanciata lungo tutta la catena del valore dell’IA, comprendendo sia le società internet e software leader sia i nomi della filiera dei semiconduttori. Il gruppo segnala infine anche le opportunità nei mercati privati, che possono offrire accesso a innovazioni di frontiera e crescita a lungo termine, pur richiedendo un’attenta valutazione dei rischi.
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2611:22 giu 2025