05:36 | 27 nov 2025

FOCUS: in 2026 niente recessione in Usa e Germania in risalita (Anima sgr)

MILANO (MF-NW)--L'economia Usa eviterà la recessione, la Germania ripartirà, Fed e Bce taglieranno ancora i tassi e i rendimenti obbligazionari saliranno. Questi i punti cardine dell'Outlook 2026 di Anima sgr.

Sul fronte Usa, la sgr si aspetta che l'economia statunitense non andrà in recessione nel 2026, per il fatto che ha conservato un buono stato di salute. L'incertezza provocata dall'amministrazione del presidente americano Donald Trump è stata stemperata dalla crescita della spesa dei consumatori e delle imprese e gli indicatori relativi al terzo trimestre, come le vendite al dettaglio, suggeriscono un proseguimento della crescita.

Provvedimenti come il Chips Act e il Big Beautiful Act hanno facilitato la transizione delle imprese verso una funzione produttiva a più alta intensità di capitale. I dazi, sostengono gli analisti, hanno causato sì uno shock, ma "temporaneo". Secondo Fabio Fois, Head of Investment Research & Advice della sgr, "le tariffe non si sono trasformate in inflazione: non le hanno pagate i cittadini, né le imprese. La nostra ipotesi è che queste siano state pagate dal mercato del lavoro in termini di riduzione dei volumi, poiché l'offerta è calata per via delle politiche anti-immigrazione".

Lo scenario della sgr indica che nel 2026 la crescita su base trimestrale Usa si attesterà all'1,7% nel primo trimestre, e dell'1,8%, del 2% e del 2,1% in quelli successivi. Il pil dovrebbe espandersi del 2,7% nel terzo trimestre, per poi contrarsi all'1,6% nel quarto.

Nell'Eurozona sarà la Germania che nel 2026 trainerà la crescita con il piano fiscale da 500 miliardi. O almeno è quello che gli analisti sperano: il sentiment negativo nei confronti del governo Merz è papabile e l'incertezza è molto alta rispetto a quella francese - se si tiene conto, poi, che la Francia ha appena attraversato una pesante crisi politica, spiega Fois. Su questa scia, l'attività economica dovrebbe espandersi dello 0,3% nel primo semestre del 2026 e dello 0,4% nel secondo.

Quanto alle banche centrali, secondo Anima, la Fed taglierà effettivamente i tassi di 25 punti base tra dicembre e gennaio, sulla falsariga di una rinnovata tendenza inflazionistica che si consoliderà dopo il picco delle pressioni legate ai dazi. La Banca centrale americana interromperà le sforbiciate solo nel momento in cui l'attività economica registrerà una sorpresa al rialzo.Passando a Francoforte, nel 2025 la Bce ha portato il tasso di deposito al 2% entro giugno grazie al rallentamento della crescita e al calo dell'inflazione nei servizi, per poi mantenerlo invariato da luglio. La crescita lenta, insieme ai rischi al ribasso legati a dazi, alto risparmio, indebolimento del lavoro, incertezza politica francese e al fatto che gli effetti del pacchetto fiscale tedesco si vedranno solo dal 2026 rendono prevedibile un nuovo taglio dei tassi a marzo fino a 1,75%, seguito da una pausa, con rischi orientati verso ulteriori misure espansive.

La prospettiva sui mercati obbligazionari dei Paesi sviluppati per il 2026 è moderatamente costruttiva, con le performance attese sostenute principalmente dal carry offerto dai livelli di rendimento storicamente elevati. Negli Stati Uniti, i rendimenti dei Treasury sono esposti a rischi di rialzo derivanti dalla crescita economica, dalle possibili pressioni inflazionistiche legate alle tariffe, dall'orientamento accomodante della Federal Reserve e dall'aumento del premio per il rischio politico. Per l'area euro, i rendimenti dei Bund potrebbero salire, spinti dalla prevista accelerazione della crescita trimestrale (specialmente nel secondo semestre 2026) e dall'aumento nell'offerta di titoli di Stato tedeschi. Le performance dei Btp dovrebbero essere in linea con quelle dei Bund, con margini limitati per un'ulteriore compressione dello spread tra il decennale italiano e quello tedesco.

Riguardo al credito societario le valutazioni sono compresse, con spread prossimi ai minimi storici, limitando il potenziale di ulteriore apprezzamento. L'approccio degli analisti della sgr privilegia i segmenti a rischio-credito con scadenze brevi o intermedie. Per l'high yield in euro i ritorni dipenderanno prevalentemente dall'accumulazione del carry, in un contesto in cui si prevede un aumento della volatilità e della dispersione, richiedendo un approccio tattico e selettivo nella scelta degli emittenti.

Secondo Filippo Di Naro, Responsabile Direzione Investimenti, "siamo in una situazione in cui la tecnologia rientra nell'interesse del mercato. Esiste la possibilità di generare delle bolle, ma analizzando la situazione nel dettaglio, questo sembra lontano dalla realtà". Il tema è legato agli utili: "Se continuassero ad avere dinamica, le prospettive del mercato azionario americano continuerebbero a essere positive. Anche il contesto fiscale appare favorevole: il punto di attenzione è la concentrazione degli investitori sullo stesso tema, le dinamiche sono legate al momentum".

Infine oro e bitocin. L'oro ha registrato un marcato apprezzamento nel 2025, raggiungendo nuovi massimi storici con un rally sostenuto dalla domanda per investimenti finanziari, dall'incertezza geopolitica e dalla debolezza del dollaro. Gli acquisti strutturali da parte delle banche centrali dei Paesi emergenti, per diversificare le riserve e ridurre il peso del dollaro, continuano a fornire supporto. I rischi per l'oro sono orientati al rialzo.

Il Bitcoin, spiegano gli esperti, ha toccato nuovi massimi storici, sfiorando i 150 mila dollari, prima di consolidarsi a circa 110 mila. L'apprezzamento è dovuto a un ecosistema più maturo, all'espansione di strumenti regolamentati (come gli Etp) e alla maggiore chiarezza normativa (ad esempio la MiCA in Europa). Nonostante i progressi strutturali, le criptovalute rimangono fortemente influenzate dal momentum delle condizioni di liquidità globali, fungendo da indicatore rapido della liquidità di mercato.

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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

2717:36 nov 2025