(ClassCnbc News) (CLASS NEWS) L’Italia non è il paese delle startup. E l’Ue a causa della frammentazione del mercato unico dei servizi finanziari non riesce a capitalizzare il potenziale che ha in casa. La conseguenza è un confronto internazionale sbilanciato: gli Stati Uniti attirano i due terzi degli investimenti globali con 177 miliardi di dollari nei primi nove mesi del 2025 (+95%), l’Asia 44 miliardi (-6%) e l’Europa si ferma a 33 miliardi (+7%). L’aspetto positivo è la crescita e la presenza nel Continente di oltre 40.000 aziende tech finanziate, di cui quasi 4.000 che superano i 25 milioni di dollari annui e 1.200 unicorni o giganti da 100 milioni.A trainare l’Europa hub c’è il Regno Unito (14,4 miliardi), seguito dalla Germania (7,4 miliardi), Francia (6,1 miliardi), Svezia (2,5 miliardi), Finlandia (2,3 miliardi) e Spagna (2 miliardi), che generano round da record come IQM (300 milioni) o Tekever (500 milioni), e fondi da capogiro come Cathay Innovation (1 miliardo). Numeri che potrebbero essere nettamente più alti ma in Europa ci sono della barriere che rendono difficili lo sviluppo dei “campioni europei”. Parliamo di frammentazione delle borse (public markets) e scarsità di percorsi di exit (M&A / IPO). La creazione di un mercato unico europeo “One Listing, One Capital Market” per favorire le IPO e mantenere valore e talento in Europa.