MILANO (MF-NW)--Negli ultimi due anni, il debito dei mercati emergenti ha registrato deflussi record, pari a circa 120 mld usd. Nonostante il numero, se si considera il rialzo dei rendimenti delle obbligazioni dei mercati sviluppati e l'apprezzamento del dollaro statunitense, non "colga di sorpresa" Rob Drijkoningen e Gorky Urquieta, co-Head per il debito dei mercati emergenti di Neuberger Berman, i deflussi sono ritenuti "eccessivi". In vista del rallentamento delle economie avanzate, quelle emergenti "sembrano navigare in acque più tranquille, prospettando una crescita stabile del 4,1%" e il trend in aumento dei default di questi Paesi è visto rallentare (dal 7,8% del 2023 al 5% nel 2024) dopo il superamento di criticità quali la pandemia globale e l'impatto iniziale derivante dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. "In un contesto di resilienza economica a livello globale e di riduzione dei tassi d'interesse, riteniamo che la pressione sugli emittenti di obbligazioni societarie dei mercati emergenti si alleggerirà. Attualmente, le riserve di liquidità delle società dei Paesi emergenti si attestano ai livelli più alti degli ultimi dieci anni, e grazie a un processo di riduzione del debito durato anni, i bilanci appaiono generalmente robusti. Di conseguenza, ci aspettiamo che quest'anno le necessità di nuove emissioni saranno piuttosto limitate", commentano gli esperti che individuano opportunità d'investimento attraenti negli high yield.
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
2809:57 mar 2024